giovedì 12 settembre 2013

4-STORIA DEL CALCIO BORGOTARESE

Taro - Taro - Storia del calcio borgotarese dai primordi al 1973
Gli anni della guerra
Lo scoppio della seconda guerra mondiale causò un notevole rallentamento, quasi la sospensione, dei campionati e dei tornei delle squadre minori. Molti giocatori (Brindani, Delgrosso, Leonardi, Bracchi e altri) vennero richiamati in servizio militare e inviati nei vari fronti di guerra. Nasceva in quei tempi la squadra della GIL. 
Da Sx, in piedi: Domenico Bracchi (Mingon), Sergio Quarantelli, Arnaldo Bonici(Bafèin), Carlo Leonardi (Carlèin), Tonino Delnevo (Gnè), Accosciati:Rampini, Petrilli (Cagano), Ruggeri (Mignur'), Olimpio Rampa. A terraLuigi Bozzia (Tirolo) e Genio Gatti. Doemenico Bracchi e Luigi Bozzia non sopravviveranno alla guerra. Il primo disperso in Russia,, il secondo trucidato dai tedeschi.
Sulla Gazzetta di Parma del 24 giugno 1943, si dava notizia dell’incontro a Borgotaro tra la nostra G.I.L. e la quotata squadra Lalatta Parma. I nostri ragazzi riportavano una grande vittoria per 4-2.
La formazione era la seguente: Tonino Piscina (Tugnèla), Olimpio Rampa, Luciano Folli, Carlo Calchini, Luigi Bozzia, Carlino Leonardi, Delgrosso Vanèin, Renzo Petrilli, Bruno Capitelli, Mauro Invernizzi, Maldosso.I marcatori furono Capitelli 2, Delgrossso e Maldosso

In data 30 giugno 1943, sempre sulla Gazzetta di Parma, appariva una cronaca in merito ad una partita tra la G.I.L. Borgotaro e la squadra di Aulla terminata 7-2.
La formazione della nostra squadra era la seguente: Piscina, Folli, Calchini, Leonardi, Aimo (in realtà il suo cognome era Grosso), Bozzia, Delgrosso, Petrilli, Capitelli, Invernizzi, Spagnoli.Marcatori: Capitelli 3, Spagnoli 2, Invernizzi, Petrilli.

Nuovi giocatori, più giovani, si affacciavano così alla ribalta, per disputare incontri amichevoli, tenendo comunque viva la fiammella dello sport, in un momento tanto triste. Si ricordano alcune partite particolari come quella disputata contro la rappresentativa dei carristi, allora di stanza a Borgotaro, e quella contro una rappresentativa del Venezia.
La squadra che incontrò la rappresentativa dei carristi. Da Sx, in piedi: Bruno Capitelli (Bigio), Mauro Invernizzi, Carlo Leonardi, Pietro Galluzzi, un dirigente, Bruno Murena, Carlo Calchini. Accosciati: Luigi Bozzia (Tirolo), Olimpio Rampa, Bonici (Bafèin), Tonino Piscina (Tugnèla), Luciano Folli.
 
Quest’ultima partita fu dovuta all’interessamento dell’arbitro veneziano Ferruccio Bellè, da qualche anno trasferitosi a Borgotaro per motivi di lavoro. Sarà l’inizio di una collaborazione che per anni si mostrerà quanto mai utile e preziosa per il calcio borgotarese.  Ma in quegli anni, si stava manifestando da noi un altro fenomeno. La presenza nella nostra squadra di molti e validissimi giocatori spezzini che, in cambio delle loro prestazioni sportive, ottenevano latte, farina, uova, polli quasi introvabili, se non a mercato nero, nella loro città.
Ricordiamo De Carpentieri, Fiumi, Tomà, D’Alessio, Buscaglione, Bilancini, Aimo, Bragoni e tanti altri. Tra loro atleti destinati alla notorietà: Fiumi, che giocherà nell’Inter e Sauro Tomà che verrà schierato, come difensore, nel “Grande Torino”.
Quando nel maggio del 1949, l’aereo sul quale viaggiava la squadra del Torino cadrà a Superga, Tomà non sarà tra le vittime, come in un primo momento si era creduto, per il solo fatto che a causa di un incidente non aveva partecipato alla trasferta di Lisbona.
Nel settembre del ‘43, la Gazzetta di Parma lanciava la proposta di un “Torneo Calcistico d’Apertura” ad eliminazione diretta da svolgersi a Parma.. Le prime tre squadre ad aderire furono l’U.S. Borgotarese, l’A.S. Lalatta e la Pesenti.
Nel giornale si legge: “Sono, queste, tre società che si sono notevolmente distinte sia nel campionato precedente di S.P. (settore propaganda), sia nell’attività ridotta di questa estate”.
Successivamente aderirono anche Fornovo, B.C.I. PR, Fidenza, San Secondo, Parma A.S., Noceto e Colorno.
Sulla Gazzetta di Parma del 19 ottobre si dà notizia del primo incontro:
U.S. Borgotarese – San Secondo 2-1.
La superiorità della nostra squadra andò al di là del punteggio. Si legge infatti che “la squadra borgotarese ha subito colpito il pubblico presente” per la sua tecnica e la sua preparazione fisica. Non c’è da meravigliarsi considerato che la nostra squadra schierava, tra gli altri, Fiumi e Tomà che qualche tempo dopo giocheranno nell’Inter e nel Torino.
La nostra formazione si schierò con:
De Carpentieri, Azzali, Folli, Leonardi, Tomà, D’Alessio, Grosso, Invernizzi, Capitelli, Petrilli, Fiumi.
Il primo gol venne segnato da Fiumi, il secondo fu un’autorete.
Nei quarti la nostra squadra venne purtroppo sconfitta con un secco 3-0 dal Lalatta.

Ancora nella primavera del 1944, a Borgotaro, si svolgeva attività calcistica. Ai primi di aprile, nostri ospiti furono i giocatori del San Marco Venezia e, proprio quel giorno, durante la partita, il campo e il paese furono ripetutamente sorvolati da tre aerei militari che alla fine atterrarono nel nostro campo di fortuna: erano tre caccia-bombardieri americani. Cominciavamo a vedere, anche noi, la guerra da vicino. Alcuni giorni dopo, si registrò uno scontro armato tra partigiani e militi fascisti. Scrive Mons. Boiardi nel suo diario, sotto la data di domenica 7 maggio: “ Appena in Sagrestia, sono avvertito che nella notte c’è stato uno scontro a fuoco tra militi e partigiani nella strada verso Ostia, che vi sono due morti, un milite e un partigiano…”. E qualche giorno dopo, il 17 maggio, si ha il primo bombardamento aereo. Scrive l'Arciprete: “Anche stamattina abbiamo avuto un allarme molto presto, verso le 7, ma non pensavamo che avvenisse ciò che è avvenuto. Alle 7,40 circa si è avuta una incursione sopra al nostro paese, preceduta da una raffica di mitragliamento. Le bombe, circa una ventina, sono state sganciate sul ponte della ferrovia e sulla stazione; qualcuna è caduta nei pressi della fabbrica del cemento e del tannino.[…]La chiesa accoglieva ancora molta gente, sebbene non si stesse svolgendo in quel momento nessuna funzione. Io stavo confessando. Al primo sgancio fu un urlo, poi un fuggire disordinato, un grido incomposto di gente che è presa dallo spavento, dal panico, dal timore per la sorte dei propri parenti che ha lasciato a casa…

Da quel giorno, e per un lungo anno, non ci sarà più posto per il calcio e il paese e la sua gente dovranno patire una serie di bombardamenti, scontri a fuoco, rastrellamenti, deportazioni, morti e violenze.
La lunga notte della guerra in casa durerà fino al 9 aprile 1945, giorno in cui Borgotaro verrà liberata dai Tedeschi.
Il dopoguerra
 Nell’aprile del 1945, terminava una guerra lunga e sanguinosa che aveva lasciato anche tra noi una dolorosa catena di lutti e distruzioni. Occorre qui registrare la scomparsa di Luigi Bozzia, partigiano “Guelfo”, trucidato dai tedeschi nella zona del Bratello.
Luigi, meglio conosciuto come Gino dal Tirolu, era stato un valido “mediano”. Faceva coppia con Carlo Leonardi (Carlèin). Ho ancora un vivo ricordo di questi due mastini, somiglianti nel fisico e nel gioco: di bassa statura, scattanti, implacabili incontristi.
In ricordo del suo passato di calciatore, il Campo Sportivo Comunale di Borgotaro verrà intitolato a lui: Luigi Bozzia “Guelfo”.
Gravissimi danni avevano subito anche il Campo Sportivo e la tribuna coperta a causa di un violento bombardamento aereo.
Ecco quanto scriveva Mons. Carlo Boiardi nel suo diario, sotto la data del 28 maggio 1944:
 “Stamattina un’altra grave incursione. L’allarme è suonato alle ore 9,30; verso le 10,30 un’improvvisa ondata di apparecchi ha sorvolato con rumore assord.ante il paese, e poi, lo sgancio pauroso delle bombe a più riprese. Caddero nel campo sportivo e nel fiume vicino al ponte ferroviario: in totale una quarantina e più.
Una sola vittima: certo Bonacci Abramo, colpito da una pietra, mentre nel canale, ove si era rifugiato, si era alzato per osservare lo sgancio
”.
Se queste bombe fossero cadute un centinaio di metri più a ovest, del Borgo sarebbe rimasto ben poca cosa e avremmo contato i morti a centinaia.Morti e distruzioni, quindi, ma al termine del conflitto, ovunque, c’era volontà di ricostruire, di riprendere una vita normale, dopo anni di odi, violenze e rovine.
Così, se da una parte gli Enti Pubblici ricostruivano i ponti, le strade, la stazione ferroviaria, dall’altra alcuni volontari cominciarono a riempire di materiale i profondi crateri che impedivano l’utilizzo del campo sportivo.
Le partite, non ufficiali, tra Borgo e San Rocco; tra celibi e ammogliati; tra studenti e no, erano nel frattempo riprese utilizzando come terreno di gioco il campo d’aviazione. Mentre nelle piazze, nei campetti e ovunque vi fosse un piccolo spazio, decine di ragazzi affinavano la loro tecnica con palloni di carta, di stracci o ripieni di segatura. Ragazzi che da lì a qualche anno avrebbero calcato il terreno del “Bozzia”.






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